Dopo i ciclisti morti la scorsa settimana, la Federazione ciclistica ha espresso cordoglio ed elaborato un dossier da presentare al Parlamento per migliorare la sicurezza stradale.
La Federazione non mi pare facesse parte dell’
insieme di gruppi e associazioni che contestavano le modifiche al codice della strada/strage, nonostante la costanza con cui ciclisti sportivi, famosi o no, giovani e meno giovani, vengono travolti, feriti o uccisi durante i loro allenamenti.
Forse è una presa di posizione tardiva, secondo
Bikeitalia. Io, che vado in giro per diletto, come tanti altri mi ritrovo spesso con automobilisti che mi tagliano la strada, che smanettano sul telefono, che sorpassano troppo vicino (altro che il metro e mezzo), spesso su strade strette e senza la pazienza aspettare una manciata di secondi per arrivare ad uno slargo. E’ il modo di guidare che deve cambiare, riducendo la velocità e tutelando l’utenza debole: pedoni e ciclisti.
Non voglio fare l’esterofilo ad ogni costo, ma qualche tempo fa mi è capitato di pedalare su una statale austriaca. Salite e discese, ma gli automobilisti si mettevano dietro a me, a debita distanza, e sorpassavano quando potevano farlo in sicurezza, la mia e la loro. Ad un certo punto ho sentito un’auto che arrivava da dietro e mi ha sorpassato vicino e in velocità: aveva la targa italiana.