Qualcosa del genere l’avevo già visto su qualche sito, ma ho comunque trovato molto interessante il
progetto dello studente di una università londinese: la pista ciclabile fai-da-te.
Considerando che non potranno mai esserci piste ciclabili dappertutto (e in certi casi direi anche per fortuna), lo studente ha preparato due piccole appendici da inserire nel manubrio della bicicletta che che svolgono alcune interessanti funzioni: si illuminano con luce bianca davanti, luce rossa vista da dietro e, soprattutto, proiettano sulla strada due strisce rosse ai lati della bici per segnalare il proprio spazio, segnalando visivamente il famoso “metro e mezzo” di distanza che le auto (e le moto) dovrebbero tenere, anche se qualche ministro potrebbe farlo fare solo “dove possibile”, cioè praticamente mai.
Complimenti allo studente per il suo progetto.
A me restano due riflessioni. La prima è che un gingillo del genere potrebbe essere utile nel caso che qualche assessore si dimentichi in modo reiterato di verniciare le righe di qualche pista ciclabile: sì ho proprio in mente un esempio concreto.
La seconda riguarda i dati di presentazione del progetto dello studente: nel Regno Unito nel 2021 sono stati uccisi 111 ciclisti, oltre ad esserne rimasti feriti altri 16.000, di cui un quarto in modo serio. Nello stesso periodo in Italia sono stati uccisi 229 ciclisti, e visto che i due Paesi hanno un numero di abitanti paragonabile, chiediamoci perché laggiù ci sono la metà dei nostri morti.