Dazi
martedì 3 luglio 2018 | di Patrizio Suppa
Nel furore protezionistico del Presidente degli Stati Uniti c’è il cruccio di vedere circolare troppe auto europee sulle strade americane. Fateci caso: nei film che capitano dalle nostre parti non è difficile vedere i protagonisti a bordo di Volvo, BMW, Mercedes, Audi, Toyota. Perfino nel fantascientifico “Blade runner 2049” il protragonista si muove su un’auto volante a marchio Peugeot, mentre la polizia usa auto elettriche Nissan. Quale potrebbe essere allora, per proteggere il lavoro dell’operaio americano, la cosa migliore da fare se non mettere una bella tassa sull’importazione di auto estere? Il problema è che oggi Mercedes, Wolkswagen e BMW producono alcuni dei loro modelli negli Stati Uniti. Per assurdo, l’americanissimo marchio Jeep è diventato del gruppo Fiat-Chrysler e la Renegade è prodotta a Melfi, insieme alla 500x e alla Punto. Arriveremo all’assurdo che il consumatore americano che vorrà guidare una icona del “Made in USA” pagherà un dazio di importazione, mentre se vorrà accomodarsi su un gippone BMW no. Contenti loro….
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