Punti di vista 3
lunedì 5 febbraio 2018 | di Patrizio Suppa
Lo chiamano “centro commerciale naturale”, e se nel “naturale” rientrano auto e motorini ovunque, marciapiedi stretti, sosta in doppia fila, allora via Gioberti è una vera oasi naturalistica. Pare che l'Amministrazione stia per presentare un (ennesimo) piano di riqualificazione della strada: marciapiedi più larghi e i soliti cassonetti interrati. Tutto questo porterà via 110 posti tra auto e motorini (solo 13 quelli delle auto, secondo l'Amministrazione). Subito si sono alzate le (ennesime) barricate di chi presenta l'equazione bottega-posto auto, come se in tutta Europa (e anche in Italia) non ci fossero mai state esperienze simili che hanno rinvigorito il commercio locale grazie a più ampi spazi pedonali dove è possibile muoversi con tranquillità e sicurezza. Vivendo dall'altra parte della città forse non mi rendo conto del “problema”, ma se raccontassi questa faccenda a qualche amico di fuori città, credo si metterebbe a ridere: come possono lamentarsi della mancanza di posti auto i commercianti di una strada che ha alle sue estremità due grandi parcheggi a disposizione in piazza Beccaria e in piazza Alberti? La loro idea di perfezione è far arrivare l'auto del cliente fino al bancone?
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