Un camionista per amico?



Guardiamo in faccia la realtà: due giorni di sciopero dei camionisti hanno messo in ginocchio il Paese. Aldilà delle motivazioni delle proteste, su cui non voglio entrare, mi faccio una domanda: com'è possibile che un giorno di sciopero del trasporto costringa a chiudere le fabbriche? nessuno tiene più i magazzini? no, con la filosofia giapponese del "just in time", i pezzi arrivano quando servono, il che significa risparmiare soldi ma scaricare sulla collettività il maggior volume di trasporti necessari per chi non vuole fare scorte.
Questi due giorni servono a mostrarci quanto siamo dipendenti dal trasporto su gomma e di come i grandi e bei propositi di sempre (rilancio del trasporto merci sui treni, autostrade del mare, navigazione fluviale e così via) siano solo fumo negli occhi di fronte alle terze corsie, varianti di valico, tunnel, svincoli e tutto il resto.

Se questo sciopero continuerà ancora un paio di giorni, domani mattina probabilmente troveremo meno auto in giro e più ciclisti: la benzina è finita in molte stazioni di servizio e le auto rischiano di dover restare in garage. Più efficace della domenica ecologica.
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