Ci sono notizie che vorremmo relegare ai romanzi e alla fantasia di qualche sceneggiatore, ma non c’è niente da fare: accadono davvero.
Nei giorni scorsi in provincia di Venezia un bambino ucraino è stato travolto e ucciso mentre attraversava sulle strisce. Qualche giornale ha scritto che era sul seggiolino della bici della mamma, qualcun altro che aveva una sua biciclettina, ma quello che si ripete nei vari articoli è che un’auto si è fermata per farli attraversare e ne è sopraggiunta un’altra che, vedendo un’auto ferma in mezzo alla strada l’ha sorpassata, sfiorando la madre e centrando in pieno il bambino, morto poco dopo. Entrambi erano arrivati in Italia meno di un mese fa scappando dalla guerra.
Ancora una volta un sorpasso di un’auto ferma sulle strisce, un’operazione pericolosissima per chi attraversa e si trova davanti uno scriteriato a tutta velocità.
Forse un esame di guida valido per tutta la vita è un po’ poco, anche perché, se lo chiedi, tutti siamo convinti di essere i migliori guidatori del mondo, ma tremila morti all’anno testimoniano che non è proprio così.