venerdì 28 aprile 2006

"Si sospenda la rimozione delle bici da parte della Polizia Municipale, compiuta con la campagna di decoro 'Amo Firenze' del Comune, e in alternativa si predispongano nuove rastrelliere e nuovi spazi sosta per le bici, in particolare nel centro storico". È quanto chiede Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, che oggi ha presentato una domanda di attualità all'assessore alla Polizia Municipale, Graziano Cioni, raccogliendo l'allarme lanciato dall'associazione FirenzeInBici ONLUS.

"Appoggiamo la protesta di ambientalisti e ciclisti contro la rimozione forzata di diverse centinaia di biciclette avvenute in questi ultimi mesi - ha aggiunto De Zordo - secondo l'associazione FirenzeInBici sono circa 500 le biciclette, di cui moltissime in buone condizioni, portate alla depositeria del Lotto Zero, perchè ritenute relitti o abbandonate dalla Polizia Municipale con la campagna Amo Firenze".

"È assai discrezionale la motivazione delle rimozioni da parte della Polizia Muncipale - ha continuano De Zordo - come si fa a considerare relitti o abbondonate biciclette in buono stato e funzionanti ma rimosse (ci sono testimoni oculari) solo perchè parcheggiate a transenne o lungo i marciapiedi a causa della mancanza di rastrelliere?"

Non si fa attendere la risposta dell'assessore Cioni (Sicurezza e vivibilitàurbana): "La bicicletta è una risorsa per la nostra città e come Amministrazione faremo il possibile per incentivarne l'uso, ma anche i ciclisti devono rispettare le regole". E poi: "Ritengo che l'uso della bici in città sia una grande risorsa e può rappresentare quasi la salvezza per quanto riguarda la vivibilità del centro storico. Infatti in questi anni abbiamo registrato un aumento dell'uso della bicicletta e l'Amministrazione ha intensificato l'azione per installare nuove rastrelliere. Rastrelliere che, nonostante i numeri, continuano ad essere insufficiente".

L'assessore, passa poi ai numeri. In realtà le biciclette rimosse dal 9 gennaio sono addirittura 1103, di cui 565 per divieto di sosta e 538 come rottami. Solo queste ultime sono state rimosse nell'ambito della campagna "Amo Firenze", che fa riferimento specificamente alla rimozione dei "rottami". Le altre sono state rimosse per divieto di sosta, ma sempre su segnalazione, sostiene Cioni. Ma Cioni lascia aperta la strada della tolleranza: "mi rendo conto per primo che serve un po' di tolleranza per chi usa la bicicletta, soprattutto per quanto riguarda la sosta. Dobbiamo quindi individuare un punto di equilibrio che da un lato non penalizzi i ciclisti, dall'altro garantisca un diffuso rispetto delle regole".

Ed è proprio sul piano delle regole che l'assessore propone una sorta di patto ai ciclisti: "Rispettate le norme del codice della strada e noi come Amministrazione ci impegniamo a individuare una localizzazione più vicina del deposito delle bici rimosse rispetto all'attuale depositeria e a studiare la possibilità di attivare alcune rimesse per le due ruote".

Infine un dato estremamente significativo: delle 565 bici rimosse per sosta vietata solo 39 (il 7%) sono state ritirate dai proprietari, a dimostrazione che una bici rimossa è quasi sempre una bici "persa". Da considerare, inoltre, che i costi di rimozione delle 526 bici non ritirate, ricadranno sulla collettività.


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