venerdì 2 settembre 2005

Lo studio australiano è stato ripreso e rilanciato in Italia dall'associazione FIAB di Bologna, che da tempo si occupa del problema.

Ancora una conferma dalla letteratura scientifica: Il ciclista continua a respirare meno inquinanti degli automobilisti!

Una doppia conferma arriva dalle ricerche di Michael Chertok e colleghi del New South Wales Health di Sidney (emanazione del Ministero della Salute australiano), in un articolo pubblicato sulla rivista Health Promotion Journal of Australia che studia e confronta l’esposizione agli inquinanti atmosferici di lavoratori che si muovono in auto, treno, bus, bicicletta ed a piedi in Sidney:

1) L’esposizione agli inquinanti atmosferici è molto più alta all’interno delle auto rispetto all’esterno (l’auto, tra tutti i mezzi studiati, è risultato quello che espone alla massima concentrazione di inquinanti; questo fatto è già ben noto in letteratura);

2) I ciclisti (ed anche i pedoni) sono esposti a livelli molto inferiori di benzene rispetto agli occupanti delle auto e livelli decisamente inferiori di biossido d’azoto rispetto agli occupanti dei bus.

I volontari che si sono sottoposti all’analisi hanno percorso il tragitto casa-lavoro (almeno 30 minuti al giorno) con il loro mezzo abituale per due distinte settimane.

In media i partecipanti che hanno utilizzato l’auto hanno viaggiato 403 minuti/settimana, quelli che hanno utilizzato il bus 276 minuti/settimana, i pendolari in treno 331 minuti/settimana, i ciclisti 351 minuti/settimana ed i pedoni 299 minuti/settimana.

Riportiamo di seguito i risultati principali ottenuti dall’analisi dei campioni (medie geometriche), limitandoci all’inquinante benzene in quanto componente più significativo (e più pericoloso) della ricerca:

Auto 12.29
Bus 6.94
Bicicletta 6.17
Treno 3.77
Pedone 5.70

Gli autori concludono che l’utilizzo di sistemi su rotaia (treno) e sistemi che stimolano l’attività fisica (ciclisti e pedoni) risultano valide alternative all’utilizzo dell’auto per ridurre l’esposizione personale agli inquinanti (BTEX in particolare).

Ma soprattutto concludono che nel programma 25ennale elaborato dal Governo del North South Wales (Action for Air, air quality management plan) sono state incluse strategie per ridurre l’utilizzo delle auto.

E questo si ottiene anche, rapidamente ed a basso costo rispetto alle “grandi opere”, realizzando e poi potenziando la rete ciclabile.

Un insegnamento – che è poi una conferma di dati già noti, ma… “reperita iuvant” – che ci deve spingere ad insistere prima sulle nostre abitudini e poi sui nostri amministratori al fine di realizzare – con rapidità – quella rete ciclabile che oggi manca: ne va della nostra salute!


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