lunedì 3 febbraio 2014

Un nostro socio ci ha inoltrato la seguente comunicazione inviata al Presidente dell'Automobil Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani, e noi volentieri la ripubblichiamo integralmente.

Gent.mo Prof. Dott. Ing. Angelo Sticchi Damiani,

Le scrivo in relazione all'articolo di stampa pubblicato in data 1.2.2014 al seguente link, in cui sono riportate - fra virgolette - alcune Sue frasi.

In particolare, chiamato a commentare la possibilità che le biciclette possano transitare "contromano" nelle zone 30, Lei afferma che si tratterebbe di una "follia", dal momento che - a Suo dire - ciò comporterebbe un incremento, invero notevole, dell'incidentalità.

Ed inoltre, poco più avanti, Lei afferma che tale misura non sarebbe di alcuna utilità, lasciando intendere che la migliore soluzione per la tutela dei ciclisti sia rappresentata (solo) dalla materiale separazione fra utenti motorizzati ed utenti delle due ruote a pedali.

Ebbene, sono sicuro che le Sue considerazioni siano suffragate da autorevoli studi scientifici internazionali e da rilievi statistici provenienti dalle numerose nazioni europee in cui da anni è consentito il transito "contromano" delle biciclette. Infatti, non ho alcun dubbio che il Presidente dell'ACI, quando è chiamato a rendere opinioni su un tema così importante, parli solo con cognizione di causa e non - come farebbe quisque de popolo - sulla base di fallaci sensazioni personali.

Pertanto, dal momento che mi interesso di mobilità, Le sarei gratissimo se avesse la gentilezza di rendermi edotto in merito alle fonti da cui trae i Suoi perentori convincimenti.

Quanto all'argomento, da Lei utilizzato, della "peculiarità" del traffico italiano ("Qui siamo diversi, più distratti sulle regole"), sono sicuro che la giornalista abbia mal riportato le Sue affermazioni. Infatti, non posso credere che un Paladino della Sicurezza stradale, quale Lei è, possa appellarsi a tale fatto come condizione ostativa all'introduzione di norme di circolazione più "europee".

Da ultimo, una considerazione da automobilista e da motociclista: quando guido, cerco sempre sempre di conservare il controllo del mio veicolo per "essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l'arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del (...) campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile" (art. 141, II comma, D.Lgs. n. 285/1992). E per fare ciò osservo sia il lato destro (percorso dai ciclisti nel mio senso di marcia) che il lato sinistro (che i ciclisti potranno in futuro percorrere e dal cui marciapiede - già oggi - potrebbe attraversare un bambino...).

Immagino che Lei, dall'alto della Sua lunghissima esperienza di guida, si comporti (e suggerisca di di comportarsi) analogamente.

RingraziandoLa del prezioso tempo concessomi, porgo i miei migliori saluti.

(Lettera firmata)


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