martedì 13 marzo 2012

Nella vasta diffusione che sta avendo la campagna #salviamo i ciclisti, ci troviamo spesso a sostenere che per l'Italia Firenze è positivamente al di sopra della media.
Nei mesi passati ci siamo anche sentiti dire da vari rappresentanti dell'amministrazione comunale che "non siamo mai contenti".

Ed ecco che, dopo la tragica morte di una ragazza in bicicletta nel traffico infernale di Roma, ci troviamo ad un caso simile proprio da noi, riportato ampiamente dai giornali.

Le parole non bastano più, vogliamo fatti, e non solo perchè su di essi ci sono impegni ben chiari da parte del Sindaco e di altre figure istituzionali.

Questo abbiamo detto, intervistati da Repubblica.

Dall'inizio del 2012 è la terza morte di un ciclista travolto da auto e camion.
E qui va detto con assoluta chiarezza: la causa delle stragi sulle nostre strade, di pedoni, ciclisti e di ogni genere, è il traffico motorizzato, il suo strapotere, la sua aggressività, le condizioni stesse della circolazione da terzo mondo gestite dalle nostre amministrazioni succubi di uno status quo auto-centrico omicida.
Sarebbe facile cedere alle emozioni e lanciare l'accusa di complicità nelle tragiche morti a chi governa le nostre città. Che si smuovano, i signori che gestiscono la mobilità fiorentina, con i fatti, quelli che indichiamo da tempo:

piste ciclabili su tutta la città, continuative e sicure, attraversamenti ciclabili, zone 30, riduzione del traffico motorizzato con spostamento quote verso trasporto pubblico e bicicletta.


Fonti:
  1. Isolotto, travolto in bici dall'auto dell'amico
  2. L'appello delle associazioni
    "Basta morti, salvate i ciclisti"




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