venerdì 5 marzo 2004

Davvero difficile sintetizzare quanto detto nel convegno sulle "linee guida del piano provinciale per la mobilità ciclabile". L'intervento centrale è stato quello dell'ing. Bergamini, che ha illustrato il piano vero e proprio. Diciamo subito che si tratta, di "linee guida", che poi i Comuni dovranno (dovrebbero) tradurre in realizzazioni concrete. In altre parole: i nuovi percorsi ciclabili previsti dal piano non sono esattamente dietro l'angolo. L'intervento dell'ingegner Bergamini si è articolato principalmente in tre punti: 1) analisi della situazione attuale; 2) priorità di intervento sul breve/medio/lungo periodo; 3) applicazioni concrete.

La situazione attuale è alquanto disomogenea fra i Comuni della provincia. I km di percorsi ciclabili sono concentrati soprattutto nel Comune di Firenze e in pochi altri. Ma se andiamo a fare la classifica dei metri di pista ciclabile per abitante, il Comune di Firenze si colloca agli ultimi posti, seguito quasi solo dai comuni che di percorsi ciclabili non hanno nemmeno un metro. In questa speciale classifica il primo posto spetta al comune di Certaldo. Interessante anche osservare come la lunghezza dei percorsi in progetto (da finanziare) e quelli in costruzione (finanziati) sia superiore a quella dei percorsi già realizzati. Una situazione in evoluzione quindi. Naturalmente, è stato osservato come i vari interventi siano a macchia di leopardo, senza una reale omogeneità.

La priorità sul breve periodo sono (1) la individuazione dei tratti man canti dei percorsi ciclabili e tali da a collegare tra di loro le reti ciclabili in modo da formare un reticolo ed intraprendere la loro realizzazione; (2) il coordinamento dei progetti esistenti al fine di sviluppare una rete ciclabile basata sui requisiti desiderati; (3)il miglioramento dell’interscambio tra la bicicletta e gli altri modi di trasporto. La priorità sul medio periodo sono (1) formazione dei cittadini sulla mobilità ciclabile ponendo in evidenza i seguenti aspetti; (2) formazione dei tecnici delle Amministrazioni locali pre posti alla progettazione di reti ed infrastrutture ciclabili. Infine le azioni da portare a termine nel lungo periodo sono rivolte essenzialmente al completamento della rete pianificata attraverso la realizzazione programmata dei percorsi ciclablll individuati nell’ambito del territorio delle singole Amministrazioni Comunali.

Infine il capitolo sulle realizzazioni concrete riguarda due nostre "vecchie" conoscenze: i percorsi per il collegamento del polo scientifico di Sesto Fiorentino e la pista lungo l'Arno. Per quanto riguarda il polo scientifico, la provincia si sta già coordinando con il Comune di Sesto per creare dei percorsi che collegano il polo alle stazioni ferroviarie di Zambra, Castello e Sesto Fiorentino. C'è anche l'ipotesi di realizzare un percorso che porti alla stazione di Cascine. Ma su questo sappiamo che si sta già muovendo l'ufficio Mobilità Alternativa del Comune di Firenze. Il comuen di Sesto, da parte sua, ha già provveduto a rendere praticabile alle biciclette il prioprio tratto, dal polo fino al ponte sull'Autostrada di via de'Giunchi.

Una parte corposa dello studio riguarda il percorso ciclabile lungo l'Arno sia in riva sinistra che in nriva destra, con maggiore attenzione soprattutto a quest'ultima che sembra quella più praticabile per lunghi tratti del percorso (nella foto: sulla pista che porta ai Renai di Signa). Il principale limite di questo studio sta nel fatto che rivela come molto sia ancora da fare. Per quanto riguarda il percorso in riva destra, ad esempio, degli 83 km previsti solo 25 km sono su strade bianche o locali, mentre gli altri 58 sono sull'argine. Cioè, sostanzialmente tutti da fare dal momento che sono ben pochi gli argini già praticabili.

Degli altri interventi, ci piace sottolineare quello dell'architetto Castagna dell'Associazione Italiana Città Ciclabili. che ha citato il caso di Cattolica, dove con interventi di moderazione del traffico hanno reso "vivibili" 4 kmq di centro storico (auto a passo d'uomo, precedenza a pedoni e ciclisti ovunque), dove anche le piste ciclabili sono diventate inutili. Claudio Pedroni, resposnabile reti ciloturistiche della FIAB, ha dato un respiro nazionale ed internazionale al convegno, inquadrando le piste ipotizzate dalla provincia di Firenze nel quadro della rete nazionale Bicitalia e di quella Europea Eurovelo.


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