giovedì 18 dicembre 2003

Sulla questione del tubone si sta spaccando la maggioranza di Palazzo Vecchio. Nessuna timore per l'attuale governo cittadino, sia chiaro. Ma quella del tubone è certamente una qeustione che accenderà gli animi a sinistra. A destra no, perchè la scelta per il tubone è chiara.

Ma cos'è il tubone? Si tratta in sostanza della tangenziale nord della città. Si parla di tubone perchè il percorso dovrebbe essere quasi totalmente in galleria. Non c'è unità di vedute sul percorso del tubone: Winkler (il mago del traffico tedesco, cui fu affidato uno studio a fine anni '80) aveva immaginato una galleria dal Campo di Marte fino a Firenze Nova. Alcuni parlano di un percorso Campo di Marte/Careggi, altri Rovezzano/Castello. Se proprio dovesse essere, quest'ultima ipotesi ci sembrerebbe la più prbabile (agganciandosi al viadotto Marco Polo da un lato e al viale XI agosto dall'altro).

Ce ne interessiamo, anche se non riguarda direttamente le biciclette, perchè la scelta del tubone rappresenta un passaggio estremamente significativo, nell'ambito della politica della mobilità.

In questi giorni numerosi esponenti della maggioranza del Consiglio Comunale di Palazzo Vecchio si sono espressi sulla questione. Ma ancor prima, il giovane segretario cittadino della Margherita, Matteo Renzi, si era espresso a favore di questa soluzione. La cosa non aveva scosso gli animi più di tanto: Renzi, chiaramente, vuole fare della questione del tubone un proprio cavallo di battaglia, in modo da differenziarsi, in quelche modo, all'interno del proprio schieramento.

Maggior scalpore lo ha suscitato l'uscita di Gianni Biagi (dei DS) che si è detto apertamente favorevole a questa soluzione. Gianni Biagi è l'attuale assessore alle infrastrutture, responsabile dei cantieri che stanno cambiando il volto della nostra città (fra cui il famigerato cantiere della Fortezza che ha diviso in due la già esigua rete ciclabile della nostra città). Gianni Biagi è anche accreditato di essere il prossimo assessore alla mobilità, quindi quello che dice è doppiamente importante.

Biagi apre il suo comuncato di ieri sostenendo che il tubone fa parte del Piano Strutturale. In realtà il Piano non esiste ancora, esiste solo una bozza (in cui è stato inserito anche il tubone), che sarà approvata dopo due passaggi in consiglio comunale. Il primo passaggio sarà quello in cui verrà approvata la bozza, dopo di chè ci sarà la raccolta, analisi ed eventuale accoglimento delle osservazioni di cittadini, associazioni, comitati, partiti (etc.) ed infine un secondo passaggio per l'approvazione definitiva; questo secondo passaggio (ma forse anche il primo), avverrano con il nuovo consiglio comunale.

Biaghi, nel suo comunicato, dice che «si tratta di un'opera importante per la città perché solo questo intervento insieme alla rete delle tramvie e al sistema ferroviario metropolitano si può recuperare i viali circonvallazione alla viabilità urbana e all'utilizzo dei cittadini. L'obiettivo non è quindi incrementare il traffico privato ma spostare una consistente quota della circolazione dai viali. Questi, pensati dal Poggi come elemento di raccordo tra la città dentro e fuori le mura, oggi sono usati impropriamente come arteria di attraversamento della città. Devono invece tornare ad essere un luogo di vita urbana - continua l'assessore Biagi - come avviene per i grandi viali di altre città europee, per esempio gli avenue parigini. E questo è possibile solo spostando il 30-40% del traffico che oggi insiste sui viali».

In realtà qualsiasi nuova strada attrae traffico, creando congestionamenti ai punti di ingresso della strada stessa. Inoltre, incrementando l'offerta di spazi per la mobilità automobilistica, non farà altro che far aumentare la domanda. Insomma, non è affatto scontato che aprendo una nuova strada si diminuisca il traffico sulle altre. Più probabile che aumenti il traffico privato complessivo (a scapito della mobilità non inquinante).

Ma torniamo ai nostri politici. A Biagi risponde un altro consigliere dei DS, Antongiulio Barbaro, che esordisce (nel suo comunicato, dicendo che «Appare difficile esprimere una parere in merito alla circonvallazione est-ovest, prevista dalla bozza di piano strutturale in fase di predisposizione da parte dell'amministrazione comunale: di per sé può essere anche un'ipotesi negativa per la mobilità se non la si accompagna con altre previsioni, non necessariamente di tipo infrastrutturale, inerenti la gestione della mobilità nell'area fiorentina». E conclude dicendo che senza fare prima le tramvie, il tubone non farebbe altro che generare altro traffico. Insomma, una posizione interlocutoria, non c'è niente di deciso, parliamone.

Chi si dichiara decisamente contrario è Alessio Papini dei Verdi: «Tale circonvallazione avrebbe un pesante impatto ambientale e comporterebbe un enorme spreco di denaro pubblico. Il Comune ha deciso da tempo di investire sul trasporto pubblico, in particolare sulla tranvia e sul trasporto ferroviario metropolitano e semmai dovrebbe essere potenziata la mobilità ciclabile. Da anni l'amministrazione lavora per ridurre l'afflusso di automobili verso Firenze ma la circonvallazione non farebbe altro che incrementare i flussi in direzione opposta.»

»Il progetto del "tubone" è simile a quello del ponte di Messina - ha spiegato il capogruppo dei Verdi - fatte le necessarie proporzioni si tratta di un'opera con caratteristiche analoghe per impatto ambientale e di previsione di spesa. La zona interessata è quella delle colline fiorentine che rende ipotizzabile la circonvallazione solo in sotterranea, per una cifra approssimativa di 350 milioni di euro. Cifra sarebbe sufficiente a realizzare 2-3 nuove linee tranviarie e un sistema di piste e percorsi ciclabili finalmente efficiente. La costruzione di una galleria di queste dimensioni in zona collinare indurrebbe poi fortissime preoccupazioni per la situazione idrogeologica dell'area. L'esempio fornito dalla linea ad alta velocità in Mugello non è confortante: l'escavazione di nuove, grandi gallerie ha causato gravi problemi alle fonti idriche«.

Infine, lo scontato parere favorevole di menci, della Margherita: «Chi, dai gruppi dell'Ulivo di Palazzo Vecchio mette in dubbio quest'opera dovrebbe ricordarsi che tale proposta faceva parte del programma di governo presentato dal centrosinistra per le elezioni comunali del 1999. Un' ecovia est-ovest sarebbe capace di fluidificare il traffico in attraversamento urbano, liberando i viali e le zone limitrofe di almeno il 50% del carico attuale della mobilità. È ovvio che qualsiasi proposta in merito alla mobilità comporti un prezzo sul piano dell'impatto ambientale: anche la tranvia porterà alla modifica delle zone attraversate ma la sua utilità è indubbia per risolvere i problemi della mobilità a Firenze, soprattutto se riferiti ad un'ottica sempre più metropolitana»

Ci sembra quanto meno azzardato, chiamare «ecovia» una strada riservata al traffico automobilistico. Resta da capire cosa ci sarà scritto sia nel piano strutturale che nel programma elettorale dell'attuale coalizione di governo... Riassumendo, la Margherita è decisamente favorevole, i verdi assolutamente contrari, i DS non hanno pareri concorsi, ma stanno nicchiando per il sì.


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