mercoledì 5 novembre 2008

 

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Che la bici sia "fimmìna" e anche di moda è un tema che viene abbondantemente cavalcato dai media di questi tempi. In tal senso si esprime per es. il quotiano gratuito Leggo del 5 novembre 2008, a proposito del Salone del Ciclo in avvio a Milano.

Ci delizia anche sapere che la modella Afef (moglie di Tronchetti-Provera), Angelina Jolie e altre bellezze patinate sono amanti della bici. Ci giunge notizia che David Beckam presto pedalerà per le vie di Milano: qui però forse i nuovi padroni (il Milan) forse gli faranno presente che, con la valanga di soldi pagati, forse non è il caso di rischiare una gamba o peggio girando in bici nell'aggressivo traffico milanese.

Proprio sul "Salone del Ciclo" è molto interessante quanto dice l'associazione Fiab-Ciclobby di Milano...


Alla Fiera del Ciclo, ma solo in auto...

Le “grandi opere” non possono solo divorare spazio e soldi pubblici ma, per costituire una effettiva opportunità di rilancio del territorio, devono sin dalla fase di progetto e già durante la realizzazione riconoscere le esigenze della mobilità sostenibile.
 
Stazioni ferroviarie, uffici pubblici, tribunali, scuole, padiglioni fieristici... devono assicurare anche a chi sceglie la bici la completa accessibilità e fruibilità degli spazi, in piena continuità con la rete ed il territorio circostante.
 
Non possiamo accettare che si attenda ogni volta che venga acceso il semaforo verde per i finanziamenti alla ciclabilità, distrattamente considerati come investimenti “a perdere”, privi di priorità o del tutto subordinati ad altri.
 
Non possiamo continuamente subire il ritardo cronico che caratterizza gli interventi a favore della mobilità ciclistica, i cui progetti sono pure in molti casi realizzati in modo palesemente inadeguato.
 
Dobbiamo pensare che la bici è un mezzo di trasporto con pari dignità rispetto ad altri, ma molto più virtuoso di altri: per questo il tema della viabilità non può limitarsi a considerare le esigenze del traffico privato motorizzato.
Ed è necessario assicurare a chi sceglie la bici per la propria mobilità quotidiana ogni attenzione e possibile supporto, nel segno delle migliori pratiche conosciute da decenni a livello europeo, ma ancora faticosamente affermate nel contesto italiano.
 
La rivoluzione si fa giorno per giorno, non con progetti faraonici e costosi, perennemente orientati al futuro. Per la Fiera di Rho il futuro dovrebbe essere già oggi.
 
Per questi motivi abbiamo inviato oggi, insieme a Legambiente e ad altre associazioni, la lettera qui allegata.
 
Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY)

 

 


http://www.leggo.it

http://www.ciclobby.it/ciclobby/index.php?action=view&id=543&module=newsmodule&src=%40random4473e1224427c


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