sensi unici: ma le bici no?

La cosa è nota, almeno ai "ciclisti cosmopoliti": in tutt'Europa esistono numerose strade a senso unico che consentono però il transito bidirezionale alle biciclette, anche "in contromano". Il senso è chiaro, ben riassunto dal motto: "pedoni e ciclisti, come l'acqua, prendono la via più breve". Se si vuole incentivare la mobilità ciclistica, lasciando l'auto a casa, si deve in ogni modo facilitare la possibilità di andare dal punto A al punto B per la via più breve. Molte strade, per es. a carattere residenziale, nei centri storici etc. non danno la possibilità di ricavare una pista ciclabile  - la possibilità di transitare in bici nel senso vietato agli altri veicoli avvantaggia quindi chi vuole raggiungere un punto X senza circumnavigare, ed inoltre collega in modo facile le maglie della rete ciclabile che dovrebbe esserci sulle grandi direttrici e in molte strade a medio traffico. Semplice, economico, intuitivo. Eccetto qualche lodevole eccezione, pare che in Italia il mondo giri diversamente e quando lo chiediamo ci guardano come marziani. Eppure la segnaletica esiste anche da noi (vedi le due figure). Inoltre, chiunque giri per le città italiane troverà decine di esempi di "senso unico eccetto qualcosa": bus, residenti, nettezza urbana etc. A nessuno è mai passato per la testa che ciò fosse fuori legge. Quando però è emersa la richiesta di applicare questa possibilità alle biciclette gli azzeccagarbugli  nostrani, nella più schietta tradizione manzoniana, sono andati ad escogitare un cavillo legale: per il codice le strade a senso unico consentono di utilizzare la carreggiata in tutta la sua larghezza e questo escluderebbe la possibilità ad alcune categorie di veicoli (cioè tutti, non solo le bici, ma se ne accorgono solo in questo caso) di transitare nel senso vietato agli altri mezzi. Abbiamo di fronte una colossale bufala. Lo stesso codice, infatti, permette di limitare l'applicazione di certe prescrizioni tramite il pannello integrativo. Un'occhiata alle due figure in alto spiega tutto. Chi transita nel senso consentito sa di poter utilizzare tutta la larghezza solo dal cartello rettagolare blu con freccia bianca. E al tempo stesso il pannello integrativo lo avverte che in questo caso transitano in senso contrario le bici (o altri veicoli) e quindi deve tenere la destra, diversamente che in assenza del pannello. La scoperta dell'acqua calda.

A volte poi ci sentiamo dire che "è pericoloso". L'apparenza inganna, in realtà. Nella tipologia di incidente più diffusa il ciclista viene agganciato da dietro (nel "fargli il pelo" per sorpassarlo per es.), mentre lo scontro frontale è rarissimo. Semplicemente quando ci si vede, faccia a faccia, di solito ci si intende e il senso comune ha la meglio anche sui più incalliti pirati della strada. La prassi di transitare contromano da parte dei ciclisti, anche illegittimamente, è diffusissima e non causa affatto valanghe di incidenti. Lo dicono tutti gli studi in materia, oltre che il senso comune. E anzi proprio la presenza dei ciclisti che transitano in senso opposto contribuisce a rendere meno pericolosa la strada, con una sorta di "moderazione del traffico" di rimbalzo. Varie rilevazioni europee attestano che nelle strade con "senso unico eccetto bici" gli incidenti si sono ridotti ed aumentata la sicurezza e la vivibilità.

La possibilità esiste, anche con l'attuale codice della strada, si tratta semplicemente di vagliare attentamente i casi in cui il senso unico eccetto bici è sensatamente applicabile: non per es. in strade che svolgono un ruolo di arteria do scorrimento, neanche quando in centri storici: per es. non in via de' Pucci a Firenze.per chi percorre la strabda nel senso consentito Ma in moltissimi altri casi.

Unica consolazione in questa ricorrente lamentazione sull'Italia distante dall'Europa: abbiamo qualche lodevole esempio anche da noi, dove non ci si è piegati al conformismo ottuso e provinciale: Bolzano (vedi a destra la foto con pannello integrativo bilingue "eccetto/ausser bici"), Reggio Emilia, che ha addirittura introdotto il transito contromano delle bici in tutta la ZTL, ed altre città e comuni minori.

Riusciranno i nostri eroi a rompere le resistenze dei burocrati azzeccagarbugli e di assessori o dirigenti comunali felloni? Ai posteri l'ardua sentenza.


Quiz: nelle due foto qui sotto siamo ad nel quartiere italiano di Amsterdam, in Ticino o dove?

La risposta (senza premio purtroppo) la trovi cliccando su una delle foto qui sotto!

 

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