C"è un limite?
venerdì 25 luglio 2025 | di Patrizio Suppa
In questi giorni sono alla ribalta dell’informazione cittadina i bus turistici, con la sosta per la discesa e la salita dei turisti che a volte avviene i modo “irregolare”, occupando gli stalli del servizio pubblico, la strada in doppia fila e pure in aree destinate ai bus navetta e a lunga percorrenza, come in piazzale Montelungo. Già da settimane ci sono file di turisti che sciamano da e verso piazza Vittorio Veneto occupando il marciapiede ciclabile del lungarno fino al Consolato statunitense e che impone la creazione delle ultime decine di metri di pista ciclabile in sede propria, ancora inspiegabilmente mancante, e a parte il disagio per chi deve scarpinare fino al centro e viceversa, credo che lo spostamento dei bus dal lungarno abbia reso più sicura la salita e la discesa dei turisti. Resta però un problema: la porta di ingresso del parco delle Cascine è diventato uno squallido parcheggio, spesso con i bus col motore acceso per tenere attiva l’aria condizionata. Mi pare di aver letto inizialmente che gli autobus sarebbero dovuti rimanere soltanto per il tempo della salita e della discesa dei passeggeri, per andare poi sul viale Etruria o giù di lì. Mi pare invece che rimangano in sosta nella piazza ben più a lungo, tanto che mi è capitato di vederne due o tre la sera e di ritrovarli sempre lì il mattino dopo. Firenze è un gioiello e capisco che vogliano vederla in tanti, ma come un contenitore ha un limite di capacità oltre il quale non si può andare, forse è giunto il momento in cui qualcuno dovrà mettere un limite ai bus che questa città può gestire con serenità, per i residenti e per i visitatori stessi.
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