“Decisione scellerata a danno dei tanti americani che studiano e lavorano a Firenze”:
parole della Sindaca, che più o meno sono ripetute da altri esponenti politici cittadini e regionali, di fronte alla paventata chiusura del consolato americano.
Io non sono esperto, ma nella mia piccolezza guardo la situazione e vedo uno stato sovrano dove un governo regolarmente eletto decide di riorganizzare i servizi per i suoi cittadini. Massima solidarietà per i disagi che subiranno gli statunitensi che si trovano a Firenze, ma, sostanzialmente, se la devono vedere loro con il proprio governo: non capisco perché tutto questo attivismo dei nostri politici nel sollecitare il (nostro) governo per impedirne la chiusura. Non mi pare che suscitino lo stesso clamore la chiusura di sportelli postali, ambulatori, scuole, stazioni o ospedali, dove i nostri politici avrebbero un po’ più di voce in capitolo.
Do invece un consiglio non richiesto ai nostri amministratori: se il consolato verrà chiuso, sarà necessario riorganizzare la viabilità della zona. Ricordo che quell’area è (per forza) un’inviolabile area pedonale, e che ancora mancano un centinaio di metri di pista ciclabile in sede propria per collegare l’area del consolato con piazza Vittorio Veneto. Invece di interferire nella sovranità altrui, preparatevi su argomenti dove la responsabilità è nelle vostre mani, per essere pronti nel caso che lo chiudano davvero.