L'hanno preso (forse)?


Da qualche giorno si legge che in provincia di Rovigo i Carabinieri hanno identificato il danneggiatore seriale di autovelox, il cosiddetto “Fleximan”, contestandogli cinque episodi.
Le indagini andranno avanti e vedremo se è stato davvero lui. Non so perché, ma a qualcuno piace rovinare i beni pubblici, come panchine, cartelli stradali, rastrelliere, fioriere e così via. In questi casi sarebbe forse più utile avere degli psicologi di quartiere al posto dei vigili.
Più che il danno in sé, che rimane grave, mi preoccupa la visione trasversale dell’autovelox come strumento di vessazione. Mi resta scolpito in testa l’esempio di Bologna: a luglio 2023 diventa “città 30” quasi in sordina e nel gennaio successivo gli si scatena contro addirittura il ministro: contro la città 30, ma anche contro le leggi della fisica, le statistiche e il buon senso. Cosa ha fatto scatenare tutta questa rabbia? I controlli. Puoi mettere i cartelli che vuoi, fare campagne sulla sicurezza stradale, ma finché non arrivano i controlli e il rischio delle multe, nessuno se ne cura.
Non so se il personaggio individuato dai Carabinieri sia davvero il danneggiatore, ma nel caso lo fosse, potrebbe essere utile fargli scontare la pena assistendo le vittime (sopravvissute) di incidenti stradali, giusto per rendersi conto a cosa poteva servire un altro autovelox.
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