Non si interrompono le interruzioni 10


Ci siamo abituati, vero? C'è un cantiere (sacrosanto) che si apre e una ciclabile che si chiude. Per chi passa dall'Isolotto, il percorso sull'argine del lungarno dei Pioppi è davvero una meraviglia: in pochi minuti si arriva al ponte della tramvia, lontani dal traffico e dai pericoli, e da lì in centro o lungo i viali. Viceversa, si può arrivare fino in via Canova o in via Lunga e da lì fino a Ponte a Greve. Non sarà un caso che probabilmente quel percorso sarà utilizzato quotidianamente da centinaia di ciclisti di tutte le età: studenti, lavoratori di tutti i tipi, ciclisti di ogni ordine e grado.
Proprio in questi giorni è tutto finito: è stata chiusa la rampa di accesso tra via dei Platani e l'argine del lungarno, per lavori di Publiacqua. Niente da dire sui lavori, se non che... andando a leggere il cartello c'è scritto che il termine dei lavori è previsto per l'aprile 2025! Potrei sopportare, con un certo mal di stomaco, una interruzione di qualche settimana, ma qui si parla di oltre un anno, e l'alternativa è pedalare direttamente sul lungarno, dove il limite dei 50 km/h non trova molti seguaci e la presenza di mezzi pesanti (cioè betoniere e simili) è preoccupante.
Posso sopportare tutto questo? No: di fronte alle chiacchiere sulla mobilità dolce e la sicurezza stradale nel concreto si mandano centinaia di ciclisti in mezzo alla strada, e questo è inaccettabile.
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