Non per soldi, ma per denaro


Se proprio gli orsi polari, le isolette tropicali e, più in generale, il destino del mondo non ci interessano, almeno proviamo a contrastare il cambiamento climatico perché ci fa rimettere un sacco di soldi.
Oggi comincia la Cop 28, la conferenza sui cambiamenti climatici, e ieri un articolo del Sole 24 ore raccontava del rischio di perdere il 4,4% del pil mondiale ogni anno proprio a causa dei cambiamenti climatici: la stima non arriva da Ultima Generazione, ma da Standard & Poor's., quindi gente che non so se ne capisce di emissioni climalteranti, ma quando parlano di dollari, c'è poco da insegnargli.
Nello studio si dettaglia anche la variabilità dell'esposizione agli eventi avversi e alla perdita economica, dove i più esposti sono i paesi dell'Asia meridionale (-12% del pil ogni anno), mentre i meno esposti sono Europa e Nord America (-2%).
Per capirci: piove sul bagnato, in tutti i sensi. Questo ci fa stare tranquilli? No, almeno a me. Abbiamo delle responsabilità sulle emissioni fatte finora, ma alla fine domandiamoci: anche se non ci interessa dal lato umano, ci conviene mantenere una posizione privilegiata di fronte a milioni di persone impoverite e disperate a causa di siccità, inondazioni, uragani e tempeste?
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