Devoro sì, decoro no 25
mercoledì 29 novembre 2023 | di Patrizio Suppa
Mucchi di spazzatura? Deiezioni canine? Tombini intasati dalle foglie? Auto in doppia fila? No, la causa della perdita del decoro cittadino è sempre quello: la bicicletta. Ho letto la storia di un pensionato di 87 anni che si recava al cimitero di Treviglio in bici e che con questa si muoveva all'interno del cimitero stesso: facendo fatica a camminare, in questo modo riusciva a raggiungere la tomba della moglie. Niente di strano: il Comune aveva dato 300 permessi per il transito in bici nel cimitero per chi ne avesse avuto la necessità, certificata da un medico. Da qualche mese, “per portare decoro e sicurezza”, i permessi sono stati annullati ed è possibile utilizzare gratuitamente una macchinetta di quelle usate sui campi da golf. Con quattro-cinque posti disponibili, si può immaginare quanto sia pratico utilizzarla. Il pensionato non si è perso d'animo: ha fatto ricorso al Tar contro l'annullamento del permesso e lo ha vinto, perché la competenza era del Consiglio comunale. Cosa dovrebbe fare un'amministrazione in questo caso? Rimettere tutto come stava, direi io, anche perché non capisco il divieto di ingresso alle persone in bici munite di certificato medico, mentre, immagino, non ci sia (giustamente) nessun impedimento a chi si muove nel cimitero su una carrozzina elettrica. Invece no. Il divieto doveva essere fatto dal Consiglio comunale, ecco quindi che questo vota il nuovo divieto da inserire nel regolamento cimiteriale. Il battagliero pensionato ha fatto un altro ricorso, e lo ha vinto ancora. Adesso il regolamento modificato è stato sospeso fino all'udienza del Tar del novembre 2024: fino ad allora il pensionato ciclista avrà a disposizione un permesso per entrare in bici al cimitero. Grande esempio di tenacia, lo proporrei per una medaglia al valor ciclistico.
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