Ci sono frasi che andrebbero scolpite sulla pietra, per renderle immortali. Al limite, se mancassero i fondi, si potrebbe sempre usare vernice e pennello.
Leggo su un quotidiano una dichiarazione del nostro ministro dei trasporti, riunito con alcuni colleghi per organizzare una sorta di “fronte del no” al blocco della produzione dei motori endotermici dal 2035: “sì alla transizione, ma non imposta per legge”, che è un po’ come dire “sì alla sicurezza stradale, ma senza autovelox”.
Battute a parte, mi permetto sommessamente di ricordare che non è la legge che ci chiede la transizione, è il pianeta che ce lo ordina. Possiamo fare (o non fare) tutte le leggi che vogliamo, ma il riscaldamento globale è e resterà sempre al di sopra delle leggi, tranne quelle della fisica.
L’auto elettrica non è un regalo ai cinesi (io mi chiedo chi si preoccupa dove sono prodotti telefoni e computer, lavatrici e schermi lcd), ma probabilmente è la conseguenza di un “tirare a campare” di una certa industria che ha fatto finta di niente (ricordate le ampie vedute del grande manager col maglioncino?) e che si è fatta sorpassare dagli altri.