Senza lilleri non si lallera



Non è né di destra né di sinistra: la bicicletta è un veicolo che non vota per nessuno. Eppure quando si arriva al dunque (fare o non fare una ciclabile, per esempio) una certa area politica è più restia a impegnarsi su questo fronte rispetto ad un’altra. Con questo, capita pure che chi si impegna per la ciclabilità non abbia ben chiaro cosa voglia dire usare la bici andando oltre qualche centinaio di metri di striscia rossa.
Quando ho avuto l’occasione di pedalare in Baviera o in Tirolo non mi sono mai posto il problema di quale colore fosse l’amministrazione: potevo pedalare per chilometri senza grande difficoltà. Se la ciclabilità fosse proporzionale alle simpatie di sinistra, Monaco di Baviera sarebbe in mano ai Soviet.
Perché ho fatto questa digressione? Perché proprio in questi giorni, mentre due ciclisti sono finiti sui giornali perché uccisi per strada, la manovra del governo ha cancellato gli stanziamenti per la costruzione di nuove piste ciclabili per i prossimi due anni: 94 milioni di euro spostati altrove, magari per progettare la pista ciclabile sul ponte sullo stretto.
Io sono mentalmente limitato, e giudico le idee da come queste vengono concretizzate: dopo le grandi dichiarazioni sulla difesa dell’ambiente (con l’uomo dentro), eccoci dunque alla cancellazione dei finanziamenti per infrastrutture che avrebbero dovuto rendere migliori le nostre città. E intanto si continua a morire, in bici o senza: per incidenti, inquinamento, catastrofi ambientali.
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