La fretta
martedì 4 ottobre 2022 | di Patrizio Suppa
E' successo un altro incidente mortale sulle strade cittadine. Le cause sono in fase di accertamento, dicono i giornali (ma perché non ce le raccontano mai, quando le hanno trovate, in modo che almeno si capiscano le responsabilità?), quello che si sa è che un ragazzo in motorino è stato investito ed è morto. Il ragazzo stava lavorando come fattorino per uno dei grandi marchi delle consegne a domicilio. Voglio andare oltre questo fatto terribile, mettendo da una parte le responsabilità dell'accaduto, qualunque siano, non per sminuirle, ma per fare una riflessione, forse sconclusionata. Ci sono molti lavori per i quali l’uso della strada è fondamentale: trasporti pubblici di tutti i tipi, furgoni, camion e così via. Spesso chi guida ha fretta, perché arrivando prima può ripartire subito per un nuovo servizio, e a fine giornata incassare di più. Il proverbio dice che la fretta è cattiva consigliera, e io sono d'accordo. La fretta si traduce in maggiore velocità e maggiore “disinvoltura” nelle manovre, e tutto diventa pericoloso, soprattutto per chi sulla strada è più indifeso: pedoni, ciclisti e motociclisti. La strada è un bene comune, usata da chi ci lavora e da chi la usa per qualsiasi altro motivo, degni di percorrerla in egual misura: non so quante volte mentre ero in bici, soprattutto in centro, sono stato tallonato da auto e furgoni che “devo andare a lavorare”. Le conseguenze della fretta vanno quasi sempre in una direzione: è il più debole ad essere colpito, che stia lavorando o no. La sicurezza sul lavoro, in queste professioni, si fa partendo dalla sicurezza stradale. Si può multare la fretta? No, non credo, però si potrebbero imporre limiti di velocità più bassi almeno in ambito urbano, installare nuovi apparecchi rilevatori e mettere personale a controllare, per poi magari modificare i famosi algoritmi (non sono divinità astratte, qualcuno li avrà pensati, scritti e messi in pratica) in modo che le velocità di consegna siano sicure, non spingano ad andare sempre più veloci e che comunque la paga di chi lavora sia dignitosa, che si tratti di un fattorino di una pizzeria o quello di un venditore online. Rimettiamo a posto le nostre priorità: urgenza è consegnare un organo per un trapianto, non correre a portare una pizza per evitare che si raffreddi.
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