Sarà forse colpa del caldo, ma voglio perorare la causa di chi è contro le ciclabili. No, non tutte, ma almeno quelle bizzarre e, diciamocelo, demenziali.
Alcuni mesi a ho letto un articolo contrario alla ciclabile del Garda: in alcuni tratti è stata pensata direttamente a sbalzo sul lago, con la struttura agganciata direttamente alla montagna: praticamente come vedere un viadotto autostradale, solo un po’ più piccolo. Certo, lungo il lago una ciclabile è utilissima, visto il gran numero di ciclisti e il traffico della gardesana, ma ha senso sfigurare il paesaggio per una soluzione del genere? Forse no.
Credo che il massimo però si sia raggiunto a Sabbioneta, in provincia di Mantova, dove è stata pensata niente meno che una ciclabile
sopraelevata che corre tra due filari di alberi: praticamente una passerella sospesa fino a sei metri e agganciata agli alberi. Forse può essere utile in un parco di divertimento, ma una ciclabile è un’altra cosa: è rispetto della natura e dell’ambiente dove si inserisce, è comodità e sicurezza per chi la usa, è qualcosa di bello senza essere eccessivo.
Provate a pensarci: chi poterà con regolarità i rami? Perché dovrei salire (e scendere) di sei metri in un territorio pianeggiante?
Basta mettere una rastrelliera (magari a spirale) da qualche parte ed ecco che un progetto diventa sostenibile e attento all’ambiente. Non è così.