Elettrochoc 15



Nelle scorse settimane ho letto alcuni articoli sull'utilizzo delle colonnine di ricarica elettrica per le auto. Il più interessante è stato quello di una giornalista del Corriere fiorentino, proprietaria di un'auto ibrida plug-in: oltre ad avere un sistema elettronico che fa lavorare in equilibrio il motore elettrico e quello a benzina, ha una batteria che immagazzina più energia elettrica e permette di percorrere alcune decine di chilometri, a seconda del modello, in modalità solo elettrica.
Una volta che la corrente è finita, si può proseguire a benzina o ricaricare la batteria dell'auto ad una colonnina o alla presa di casa.
Nel racconto della giornalista, dietro ad un retrogusto amarognolo emerge quello una serie di problematiche di sui una parte sono ben presenti anche a chi un'auto elettrica non ce l'ha.
Se tutti o quasi dobbiamo passare all'elettrico, le colonnine non bastano: pochi avranno la possibilità di ricaricare l'auto in garage, e qualche centinaio di colonnine disponibili sono davvero insufficienti: ci sono centinaia di migliaia di auto a Firenze: se solo l'1% fosse elettrico, correremo il rischio di ritrovarci le strade intasate da auto... scariche. Non dico che debba essere il Comune a installarle, ma potrebbe fare un bando e dare in concessione lo spazio per installare 10-20 mila colonnine in città, esattamente come concede i veicoli in sharing. In più, secondo me, le case automobilistiche dovrebbero impegnarsi un po' nell'installazione di nuovi punti di ricarica.
Altro problema, risolvibile però in mezza giornata: gli spazi di sosta davanti alle poche colonnine sono occupati da veicoli non elettrici. Qui sta all'amministrazione darsi da fare, con multe, carri attrezzi e strisce gialle nei punti di sosta riservati.
Infine, l'ultimo problema non l'ho mai preso in considerazione: molte colonnine sono guaste e si parla di mesi per la loro riparazione.. Chi come me non ha un veicolo elettrico non può rendersene conto, ma chi ha bisogno di ricaricarsi sì.
Considerazione finale: a parte le grandi dichiarazioni buone per ogni occasione (il famoso bla, bla, bla), la svolta elettrica non è banale e ha bisogno di nuove infrastrutture e mentalità: mancano meno di quindici anni alla fine della vendita di auto con motore termico.
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