Ma mi faccia il piacere 44 - Nuke edition
mercoledì 13 ottobre 2021 | di Patrizio Suppa
C'è una decina di paesi della Ue che sta premendo sulla Commissione Europea per far rientrare l'energia nucleare tra le fonti energetiche sostenibili. Quasi tutti hanno centrali atomiche attive, qualcuno ne anche in costruzione. Per il poco che ne so, il nucleare sostenibile è come l'auto ecologica: qualcosa che c'è, con cui dobbiamo fare i conti e che dovremo abbandonare il prima possibile, in qualche maniera. Capofila della decina dei paesi è quello più nuclearizzato d'Europa, il che fa sorgere qualche dubbio sulla propria imparzialità sull'argomento. L'energia nucleare non produce CO2 direttamente, ma tutta la filiera, dall'estrazione del combustibile, alla costruzione delle centrali per finire con la (dimenticata dai suoi ammiratori) gestione delle scorie è ad altissima produzione di anidride carbonica. Senza dimenticare che, senza gli aiuti statali, non c'è alcuna convenienza. Aggiungo poi che ho letto un articolo molto interessante sulla centrale atomica slovena, posta ai confini con la Croazia. Costruita sull'incrocio di tre faglie sismiche, sconosciute al momento della costruzione cinquant'anni fa, adesso se ne sta progettando il raddoppio. In caso di terremoto, le barre di raffreddamento potrebbero non funzionare e... con la bora la nube radioattiva potrebbe raggiungere Trieste in un paio d'ore. E' il momento della transizione: man mano che le centrali atomiche arrivano a “fine corsa”, chiudetele. Lo fanno già in Germania, Svezia, Svizzera. Una volta tanto, noi siamo arrivati primi.
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