Fare breccia (nel cordolo)



Lo dico sempre, il diavolo si nasconde nei dettagli. Siamo sul lungarno Corsini. C’è una ciclabile, finalmente protetta. C’è una rastrelliera, anzi, sono due. Sono lì, a tre metri di distanza dalla ciclabile. Potrebbe essere il sogno di ogni ciclista urbano, ma… c’è il cordolo nel mezzo.
Proprio così: se siete sulla ciclabile e volete parcheggiare la bici, dovete frenare, scendere, superare il cordolo e attraversare la strada. Se avete parcheggiato la bici e volete ripartire, dovete attraversare la strada, saltare il cordolo e così via. Se dovete andare verso via Tornabuoni e non volete saltare il cordolo (se per esempio avete un bimbo sul seggiolino, un caso she non sembra essere mai preso in considerazione da chi progetta le ciclabili), potete proseguire sulla strada, ma uno zelante vigile potrebbe farvi la multa perché non siete sulla ciclabile…
Invece, se volete andare nell’altra direzione, sarete contromano fino all’apertura del cordolo del passaggio pedonale: oltre ad essere pericoloso e sconsigliabile, lo stesso zelante vigile potrebbe farvi la multa.
Morale della favola: noi ciclisti ormai siamo pronti a tutto, ma perché non aprire una breccia di un paio di metri nel cordolo, all’altezza della rastrelliera?
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