Sul viadotto no
lunedì 7 giugno 2021 | di Patrizio Suppa
Non ho la minima intenzione di sollevare un caso, ma facciamoci una riflessione. Salendo sul viadotto dell’Indiano (in auto) ho notato il cartello di divieto di accesso ai pedoni e ai ciclisti. Per i pedoni capisco, non c’è il marciapiede, ma… i ciclisti? A parte la provocazione di Critical Mass di qualche anno fa, chiunque sia nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali non salirebbe mai da solo in bici sul ponte: si fa prima ad usare la panoramica passerella ciclopedonale posta al di sotto, per cui facciamo un ragionamento. Il limite di velocità sul viadotto è 50 km/h, e in alcuni punti 60. Fuori città ci sono strade statali e provinciali con il limite che dai 50 può arrivare fino ai 90 km/h, senza limitazioni di circolazione per i ciclisti. Qual’è allora il motivo del divieto di circolazione sul viadotto? Magari chi ne sa più di me parlerà di diversa classificazione delle strade, ma se mentre pedalo mi sorpassa un camion a 60 km/h (o 70 e più), quale sicurezza in più mi dà la burocratica classificazione della strada? Non salirò sul viadotto nemmeno sotto tortura, ma qualcuno dovrebbe spiegare questa stortura.
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