Chiamatela, se volete, normalità
giovedì 22 aprile 2021 | di Patrizio Suppa
Una volta passata la perentorietà del “nulla sarà più come prima”, rieccoci qua, pronti a ricominciare tutto dal punto dove eravamo rimasti. L’Agenzia internazionale dell’energia ha pronosticato per il 2021 un aumento del 5% delle emissioni, con un ulteriore aumento nel 2022, a causa della “ripartenza” dell’economia. Sia chiaro: non si possono nascondere le tante situazioni di disperazione causate dall’impatto sull’economia di questa pandemia, ma visto che poco più di un anno fa tutti si dicevano pronti a cambiare gli stili di vita e che fosse necessario ripensare alle nostre società, mi auguravo che qualche brillante pensatore avesse scoperto o riscoperto il sistema per rendere la nostra presenza su questo pianeta un po’ più leggera e soprattutto meno diseguale. Invece no, siamo a sperare di ricominciare tutto da dove lo abbiamo lasciato un anno fa, come se ci fosse un segnalibro a ricordarcelo: le economie emergenti aumenteranno, giustamente, il loro consumo di energia e purtroppo lo faranno con il carbone o, al limite, con il gas.
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