Ambientalisti anticiclabile
mercoledì 7 aprile 2021 | di Patrizio Suppa
Essere un'associazione ambientalista non è la garanzia di essere sempre nel giusto. Se però sono praticamente tutte a protestare contro il tratto viareggino della futura ciclabile tirrenica, pensato all'interno del parco della Lecciona a Viareggio, beh, anche se non ci sono mai stato, qualche domanda me la farei.
Ieri le cronache regionali di due quotidiani fiorentini hanno raccontato della disputa in corso tra il Comune di Viareggio e le associazioni ambientaliste riguardo il tracciato della ciclopista tirrenica, che dovrebbe meritoriamente collegare Ventimiglia con Roma.
Sulla carta siamo tutti bravi a volere le ciclabili, auspicare il turismo slow, la vicinanza con la natura e tutto il resto. Quando poi si passa (finalmente!) dalla teoria alla concretezza, ecco che i tratti di pennarello sulla mappa diventano asfalto, scalini, lampioni, transenne e tutto quello che spesso avviene quando chi pensa e progetta difficilmente usa la bici.
Detto questo, il Consiglio comunale di Viareggio ha votato a larga maggioranza il tracciato contestato, in mezzo alla pineta protetta, sterrato e probabilmente non illuminato. Pare la zona sia anche poco sicura da frequentare, ma andiamo oltre: il percorso alternativo proposto da associazioni e cittadini passerebbe dal viale dei tigli, dove ci sono campeggi e altri servizi.
Vista da qui, mi verrebbe da dire che su questo viale la pista potrebbe essere utilizzata anche da chi si sposta per lavoro o studio, molto di più che all'interno di una pineta. Inoltre, nella mia piccola esperienza di cicloturista, avere a portata di mano campeggi e negozi potrebbe essere molto utile a chi passa.
Visto che all'interno della pineta c'è già una pista in terra battuta, per me la soluzione migliore potrebbe essere la pista sul viale, con una “variante”naturalistica sulla sconnessa pista esistente.
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