Qualche mese fa avevo scritto di Inno, una frazione collinare di Lastra a Signa, e del piccolo boschetto lungo la superstrada Fi-Pi-Li che avrebbe dovuto essere abbattuto per far posto ad una stazione di servizio.
Proprio così: ancora oggi qualcuno pensa che costruire una rivendita di carburante, quando pochi chilometri prima ce n’è già un’altra e il mercato automobilistico si muove verso la mobilità elettrica (totale o parziale), sia una necessità.
Non ci avrei scommesso, e invece ll Tar di Firenze ha
bocciato il progetto perché, da quello che capisco, sembra che tutta questa urgenza e necessità di un distributore non ci sia.
Sono i soliti lacci e lacciuoli contro la crescita e il progresso? E’ ambientalismo retrogrado, o addirittura (orrore!) decrescita più o meno felice? Fate voi. Per me va bene così.