Il raggio pedonalizzante




In tempo di crisi è necessario farsi venire delle idee nuove… ed ecco che in aiuto alla città arriva Capitan Zetatielle, il supereroe che con il suo raggio pedonalizzante crea aree pedonali mai viste prima, per piazzare tavolini e sedie sulla pubblica via (o piazza).
Basta fare un progettino ed eccolo là, lanciare catene e pilomat per bloccare l’accesso alle auto e rivitalizzare il centro, e non solo. Però, come Cenerentola dopo mezzanotte, sembra che i superpoteri pedonalizzanti si manifestino e si esauriscano in orari precisi. In pratica, una pedonalizzazione “on demand”.
Siamo in emergenza? Alcune categorie sono in crisi? Ok, possiamo anche inventarci le aree pedonal-edibili per ampliare gli spazi dei locali che necessariamente avranno minori spazi all’interno per i motivi di sicurezza sanitaria…
Però, e mi duole dirlo, mettere aree pedonali un po’ qua e un po’ là, senza una visione organica generale della città, beh, non mi pare sia un grande guadagno. Le aree pedonali non cancellano il traffico, ma lo spostano altrove. In più, la necessità di mobilità non cambia, per cui per ogni pedonalizzazione deve essere ritarato tutto il trasporto pubblico e anche l’altra viabilità, quella in bici: avete mai provato a pedalare dal Duomo al lungarno Vespucci senza infrangere neanche una prescrizione del codice della strada?

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