Sono un muratore ideologico
mercoledì 13 maggio 2020 | di Patrizio Suppa
Per l’ennesima volta ho letto che si auspica l’apertura della ZTL a chicchessia, per vitalizzare il centro storico: ZTL libera, senza muri ideologici. Il motivo? Usare i mezzi pubblici è rischioso… e quindi, per stare tranquilli, tutti in auto. Io, modestamente, mi sento molto meno sicuro con molta più gente in auto, che magari si gingilla con il telefono o magari ha bevuto un po’. Le cronache, fino a marzo, lo raccontavano spesso. Di fronte a questo, io ho già preso sabbia, cemento, cazzuola e mattoni per rinforzare il mio personalissimo muretto ideologico che difende la zona a traffico limitato cittadina. Tra l’altro, nonostante il mio muretto, da tempo mi pare che la nostra ZTL sia un ossimoro: tra un permesso e un altro, le auto riempiono comunque le strade del centro e, già adesso non c’è lo spazio per parcheggiare, figuriamoci con l’apertura ai chicchessia di cui sopra. Molti locali avranno in concessione più spazio sulle strade e nelle piazze, e quindi meno spazio per passare o lasciare l’auto. In più, la ZTL notturna potrebbe non partire nemmeno... Ci sono fin troppi parcheggi intorno alla ZTL (e anche dentro!) per aver bisogno di “aprire”. Se avessi bisogno di entrare in ZTL per prendere una cassapanca o una statua di bronzo, potrei chiedere il permesso, limitato e temporaneo: sarebbe cosa più utile chiedere all’Amministrazione che ogni fiorentino, cittadino o metropolitano, possa entrare in ZTL 1, 2 o 3 volte l’anno per le proprie necessità, così cadrebbero tutte le richieste di vitalizzazione motorizzata della città. Con i sistemi informatici attuali non ci sarebbero difficoltà, no?
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