In tutta questa euforia ciclistica, non vorrei che si perdesse il contatto con la realtà, quella dura. Mi sono messo a girellare su vari siti di informazione e ho scoperto (si fa per dire) che nonostante questi giorni di “mobilità limitata”, i ciclisti continuano ad essere investiti e uccisi.
Solo negli ultimi giorni sono morti alcuni ciclisti a
Oristano,
Gallipoli,
Udine… o feriti a Verzuolo, Colico, Civitanova.
Si promuove la bicicletta, fioccheranno gli incentivi per acquistarne di nuove, ma un dettaglio sembra sfuggire: noi che in bici ci andiamo tutti i giorni sappiamo che non si possono fare ciclabili dappertutto. Per lo stesso motivo, sappiamo che non possiamo pensare di avere ciclabili d’emergenza dappertutto. Per questo, dove la ciclabile non c’è, serve la limitazione della velocità e zero distrazioni: è chiedere troppo?