Sarebbe bello se...
martedì 3 marzo 2020 | di Patrizio Suppa
La notizia che dal primo marzo in Lussemburgo non si paga più il biglietto del trasporto pubblico (esclusa la prima classe ferroviaria) è una grande notizia, anche perché sono previsti ulteriori investimenti per potenziare il servizio. Grazie al mix di popolazione ridotta e anche di florida situazione economica (quante aziende hanno la loro base proprio in Lussemburgo?), il governo del granducato ha deciso di rispondere alla sfida dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Lo sforzo non è stato eccessivo, visto che solo l’8% della spesa del servizio era coperto dalla vendita di biglietti e abbonamenti. Per fare un paragone, da noi gli Enti locali possono coprire fino al massimo del 65% del costo del servizio, per cui i passeggeri pagano come minimo il 35%. Sarà utile? Qualcuno dice che un servizio senza un costo è come se non valesse niente. Altri ricordano come esperimenti del genere abbiano portato prima ad un affollamento dei mezzi e poi alla fine dell’esperimento stesso a causa dei costi che diventano insostenibili. Io sono dell’idea che oltre al costo, il problema sia la disponibilità del servizio.
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