No T.A.B. 72




Chi di noi potrebbe essere contrario ad un buon governo, efficace e giusto? E chi potrebbe essere contrario ad un trasporto pubblico rapido ed efficiente? Nessuno, è chiaro.
Poi, come tutte le cose, le enunciazioni di principio devono concretizzarsi in qualche maniera. E qui casca l’asino.
Prendiamo la tramvia: un mezzo di trasporto pubblico che riscuote un grande successo, forse anche troppo. Ad oggi ci troviamo con un sistema “monco”, tutto sviluppato sulla parte sud-ovest della città. Sta quindi per partire la costruzione della linea 3.2, cioè il collegamento tra piazza della Libertà e Bagno a Ripoli, che collegherà su ferro anche la parte orientale della città.
Bene, applausi e così via. In questi giorni sta per scadere la possibilità di presentare osservazioni al progetto, e allora mi sono scaricato un po’ di file dal sito del Comune per capire come sarà fatta questa linea.
Beh, come per la linea 2 e (ex) 3 per noi ciclisti ci sono alcune criticità non da poco.
Per esempio, da piazza della Libertà a piazza Beccaria la pista ciclabile sarà larga 2 metri invece degli attuali 2,50, la misura minima prevista dalle norme, salvo deroghe per tratti limitati.
Non sarà asfaltata di rosso, ma in pietra, come i marciapiedi, e la separazione sarà fatta con calotte metalliche. In piazza Beccaria la pista sparirà per attraversare la piazza pedonale: già tremo pensando a piazza del Duomo.
Sul lungarno Colombo è prevista una pista ciclopedonale larga 2,00 metri. In via Poggio Bracciolini e viale Giannotti niente.
Secondo voi è possibile che uno dei progetti più importanti della città penalizzi in questo modo i ciclisti? Non pensate all’oggi, ma al domani: più bici elettriche, più bici cargo, più monopattini e chincaglieria simile… tutti su ciclabili più strette, o senza.
Se qualcuno dirà che non c’è spazio, facciamoci spiegare perché: le due corsie veicolari del viale saranno larghe 2,75 metri ognuna, poi ci sarà un controviale per entrare e uscire dai parcheggi largo… 3,25 metri. Giusto quel mezzo metro in più che ci serve, come minimo, per muoverci in sicurezza. Guardando poi le altre tavole del progetto, si può fare di più e meglio per le bici.
Credo che, senza farsi strumentalizzare, sia necessario dire quello che non va, per non ritrovarsi come oggi, a rimpiangere la mancanza delle ciclabili lungo la linea 1.
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