Il prezzo non è mai giusto
mercoledì 20 novembre 2019 | di Patrizio Suppa
In questi giorni una grande serie di proteste sta colpendo l’Iran. A causa delle sanzioni americane, il governo sta “rimodulando” (come si dice da noi) il sistema dei sussidi alla popolazione. Come in ogni aggiustamento fiscale che si rispetti, si è modificato il prezzo della benzina. Non si tratta di un vero e proprio rincaro: gli Iraniani avranno diritto ad acquistare fino a 60 litri al mese di benzina al prezzo agevolato degli equivalenti 11 centesimi di euro al litro, superato questo limite il prezzo raddoppierà. I soldi risparmiati dal sussidio alla benzina saranno utilizzati per le famiglie bisognose. Non so che auto abbiano in Iran e dove debbano andare, ma una pessima auto che faccia 12 km al litro permetterebbe di fare comunque oltre 700 km a prezzo agevolato. Non entro nel merito della politica iraniana, ma quello che mi pare di capire è che tutto il mondo è paese, e basta il rincaro di qualche carburante, reale o annunciato, che subito si scatena la protesta popolare, in Iran come in Francia e anche da noi. Possiamo davvero dirci liberi se siamo così dipendenti dal prezzo del carburante?
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