Non è una retromarcia


Dicono così, ma come definire il “cambio di strategia” della Commissione europea sullo stop alla vendita delle auto termiche, previsto per il 2035. La proposta di modifica è di passare dal taglio delle emissioni del 100% al 90%, ma niente paura: quel 10% di riduzione sarà raggiungibile utilizzando “l’acciaio verde” e l’uso di biocarburanti e carburanti sintetici
In pratica, l’industria dell’auto non voleva cambiare e continuerà a farlo, nonostante manchino ancora 10 anni al 2035.
C’è da ricordare che nel 2035 il blocco riguardava la vendita e non la circolazione delle auto termiche, tanto che era auspicata la completa eliminazione delle auto termiche per il 2050, più o meno. In più, mi permetto sommessamente di far presente che i carburanti sintetici costano molto e che i biocarburanti hanno bisogno di coltivazioni agricole per essere prodotti, e quindi toglierebbero spazio alle coltivazioni alimentari.
Queste sono le grandiose innovazioni lanciate dai nostri illuminati legislatori. Nel frattempo, mentre qui continueremo a gingillarci con i motori termici destinati all’estinzione, in un paese lontano lontano continueranno a innovare e ad abbattere i loro costi di produzione sulle batterie e le auto elettriche. Ma state tranquilli: la ragionevolezza ha battuto l’ideologia.
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