Violenza stradale 9


Mi sto convincendo sempre più che la violenza stradale è certamente quella dei cialtroni che guidando senza curarsi di chi c'è intorno, ma credo ce ne sia anche un'altra, più sottile e invisibile, che si nasconde nella progettazione stradale, che si tratti di piste ciclabili, di strade e così via.
Tanto per fare un esempio, sono anni che segnalo la pericolosità dell'uscita dal viale Nenni verso il viuzzo del roncolino, in direzione Scandicci all'altezza della fermata tramviaria e del supermercato: su una strada con il limite a 50 km/h è stato costruito uno svincolo autostradale per cui chi va in bici verso Scandicci si ritrova a rischiare di essere travolto da chi vuol svoltare per andare a Ponte a Greve senza togliere il piede dal gas.
Quella che nei momenti di sconforto consideravo una mia personale fissazione degna di una visita neuropsichiatrica è invece diventata una problematica evidenziata a Pisa dal professor Avvenuti, ordinario dell'Università cittadina: nella sua città i cordoli delle ciclabili sono stati smussati per agevolare lo scorrimento delle auto che svoltano, con il conseguente rischio di essere investiti se in bici (o a piedi) si vuol andare dritto.
In città gli incroci devono essere ad angolo retto per rallentare la velocità delle auto, le curve di accelerazione e decelerazione lasciamole in autostrada.

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