L'angolo è cieco 4


A Bologna una ragazza in bicicletta è stata travolta e uccisa da un camion. Sebbene Bologna sia diventata un esempio nazionale per la “città 30”, è bene tener presente che la presenza del limite dei 30 all’ora non concede l’invincibilità a ciclisti e pedoni: proprio a Bologna si è passati dagli zero pedoni uccisi nel 2024 ai 7 pedoni e ciclisti morti quest’anno.
Il primo motivo è che la “città 30” è stata depotenziata dalle disposizioni ministeriali, che impediscono il controllo della velocità in ambito urbano se i limiti sono inferiori a 50 km/h, e a tutte le chiacchiere che nascondono la realtà.
Il secondo invece è che anche a bassa velocità si rischia di morire o di subire danni permanenti se chi guida sta guardando il cellulare, oppure non riesce a vedere chi arriva prima di svoltare, come forse potrebbe essere accaduto a Bologna.
Tornano di attualità i sensori dell’angolo cieco, diventati obbligatori a Milano, dopo una lunga battaglia legale, e dimenticati nei meandri delle discussioni dei altri Consigli comunali.
Oltre due anni fa chiedevo al nostro ex Sindaco di destinare il 10% degli incassi derivati dalle multe da autovelox di allora (cioè 2,3 milioni) per pagare, in tutto o in parte, i sensori dell’angolo cieco da installare obbligatoriamente sui mezzi pesanti che circolano in città. Con un costo di 200 euro circa per ognuno se ne sarebbero potuti regalare più di 11.000.
Qualche mese dopo la mia bislacca proposta, fece scalpore la vicenda della donna che in motorino ha perso un piede a causa di un camion che ha svoltato e l’ha travolta. Cosa aspetta il nostro Comune a seguire le orme di quello di Milano? E, soprattutto, perché non fare pressione sul Ministero perché l’obbligo dei sensori sia esteso a livello nazionale?
Se si è davvero preoccupati per la sicurezza stradale, ad ogni livello, le cose da fare sono già scritte. Basta leggerle.
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