Ma mi faccia il piacere 71
martedì 18 novembre 2025 | di Patrizio Suppa
Quando si vuol spostare l'attenzione da un argomento, si dice “buttare la palla in tribuna”. Mi è capitato di leggere qualcosa di bizzarro proprio immaginando poi la palla che vola verso la tribuna. In occasione della giornata del ricordo delle vittime della strada, l'Aci di Prato ha presentato i dati sugli scontri avvenuti nella provincia e che aumentano, in controtendenza rispetto al resto della Toscana. Secondo il Presidente (e anche secondo me, ma non solo...), gli scontri dipendono dai comportamenti delle persone. Il bello viene quando questa responsabilità viene”spalmata” su tutti i conducenti, compresi pedoni e ciclisti, “i cui comportamenti non sono esenti da difetti e trasgressioni” e che i numeri si possono azzerare “se ciascuno di noi si comporta responsabilmente quando è per strada, che guidi, cammini o pedali” e “non servono investimenti o leggi o chissà che altro, solo buonsenso e civiltà.” Capisco che chi “rappresenta e tutela gli interessi dell'automobilismo italiano, del quale promuove e favorisce lo sviluppo” (articolo 1 dello statuto dell'Aci) dia una certa impronta alle proprie esternazioni, ma mi piacerebbe provare ad approfondire un poco. Dire che che gli scontri stradali sono anche responsabilità del comportamento di pedoni e ciclisti (e, per un giornale, scegliere questa frase come titolo) è buttare la palla in tribuna. Non conosco lo specifico di Prato, ma negli ultimi dati Istat il comportamento scorretto dei pedoni è indicato per il 2,9% degli scontri totali, cioè 6.445 su 225.721. La vedete la palla volare in tribuna? E' come buttarsi da una nave che affonda con il timore di prendere una congestione. C'è talvolta una responsabilità anche di pedoni e ciclisti, ma la sostanza è che il più grosso schiaccia il più fragile, indifferentemente da chi abbia ragione. Per difendere i più deboli il buon senso e la civiltà non bastano: la quotidianità (e la storia!) ce lo insegna. Ci vogliono invece leggi adeguate che, mi pare di leggere tra le righe, non suscitano grande simpatia: per cominciare, zone 30 in città e controlli automatizzati con sanzioni adeguate. Il buon senso è utile, ma non basta, in nessun campo.
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