L’argomento non interesserà granché, ma a me ha molto colpito l’atlante italiano dei morti e dei feriti gravi in bicicletta. Capisco che qualcuno cercherà qualcosa di consolatorio da toccare, ma non cambierà la realtà mostrata da questo
studio elaborato dal Politecnico di Milano: in Italia nel decennio 2014-2023 ci sono stati 164.000 incidenti che hanno coinvolto ciclisti, con più di 3.000 morti e, solo nel 2023, 17.000 feriti gravi.
Il gruppo di studio, in collaborazione con l’Istat, ha elaborato i dati nazionali mettendoli in una forma graficamente interattiva, dividendoli per regione e provincia, mettendoli a disposizione di tutti e fornendo uno strumento per fermare quella che è una strage.
Dallo studio emergono alcune indicazioni importanti: le condizioni meteo non influiscono; incroci e rotonde sono punti potenzialmente pericolosi, così come gli orari di punta; più bici in giro non significa più pericolo, ma maggior esposizione; nel 68% dei casi l’impatto è con un’auto; un gran numero di incidenti avviene sulle strade extraurbane; i più colpiti hanno più di 65 anni e, infine, avere luci e un abbigliamento visibile possono fare la differenza.
Dopo la pubblicazione di questo rapporto, mi aspetterei che il professor Bozzuto, responsabile della ricerca, fosse convocato il prima possibile al Ministero dei trasporti. Succederà?