Quello che ci aspetta



Ho letto ieri l'intervista al Sindaco, e dal tenore dell'articolo possiamo dormire sonni tranquilli: va tutto bene e progetti grandiosi in arrivo, a cominciare dal polo della logistica a Novoli, in quello che solo due-tre anni fa era il posto ideale per farci uno stadio e il suo contorno. Ottima l'idea di fermare i camion al limite della città, ma qui si ricasca nel solito mantra: non ci saranno problemi di traffico grazie ai mezzi elettrici e allo scudo verde. Tralascio lo scudo verde, di cui adesso è possibile immaginare solo le tonalità del colore, ma mi permetto di ricordare che i veicoli elettrici occupano lo stesso spazio degli altri, e intaseranno lo stesso le strade. In più, mi chiedo se un polo logistico a 7 km dalla facciata del Duomo si possa definire “in periferia”.
Grandi idee per lo stadio, e anche l'intenzione di portHo letto ieri l'intervista al Sindaco, e dal tenore dell'articolo possiamo dormire sonni tranquilli: va tutto bene e progetti grandiosi in arrivo, a cominciare dal polo della logistica a Novoli, in quello che solo due-tre anni fa era il posto ideale per farci uno stadio e il suo contorno. Ottima l'idea di fermare i camion al limite della città, ma qui si ricasca nel solito mantra: non ci saranno problemi di traffico grazie ai mezzi elettrici e allo scudo verde. Tralascio lo scudo verde, di cui adesso è possibile immaginare solo le tonalità del colore, ma mi permetto di ricordare che i veicoli elettrici occupano lo stesso spazio degli altri, e intaseranno lo stesso le strade. In più, mi chiedo se un polo logistico a 7 km dalla facciata del Duomo si può definire “in periferia”.
Grandi idee per lo stadio, e anche l'intenzione di portare in città una parte della biennale di architettura di Milano, dopo che i più grandi architetti mondiali sono inorriditi di fronte alle idee di spostare-sezionare-demolire lo stadio che hanno studiato sui loro manuali di architettura: uno splendido biglietto da visita.
Tra gli “evergreen” restano l'ampliamento dell'aeroporto e del polo espositivo della Fortezza, come se le mura fossero di gomma, oltre alla stigmatizzazione dei “professionisti del no a tutto”.
Che dire? C'è un'emergenza climatica in corso e a parte qualche furgoncino elettrico e i magazzini a impatto zero non mi pare di aver letto niente: ma sarà senz'altro colpa mia, lettore distratto.are in città una parte della biennale di architettura di Milano, dopo che i più grandi architetti mondiali sono inorriditi di fronte alle idee di spostare-sezionare-demolire lo stadio che hanno studiato sui loro manuali di architettura: uno splendido biglietto da visita.
Tra gli “evergreen” restano l'ampliamento dell'aeroporto e del polo espositivo della Fortezza, come se le mura fossero di gomma, oltre alla stigmatizzazione dei “professionisti del no a tutto”.
Che dire? C'è un'emergenza climatica in corso e a parte qualche furgoncino elettrico e i magazzini a impatto zero non mi pare di aver letto niente: ma sarà senz'altro colpa mia, lettore distratto.
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