Aria, o quel che ne resta 33



C'è qualcosa che non mi torna, ma la causa è sicuramente la mia solita limitatezza intellettuale.
Una delle conseguenze dello scandalo “dieselgate” è che in questi giorni il tribunale di Avellino ha condannato la Volkswagen per aver nascosto ad un cliente le reali emissioni di ossidi d'azoto dell'auto.
Bene, ma il problema non è questo. Che la casa automobilistica sia stata condannata per aver “tratto in inganno il consumatore”, ci può stare. E quindi, per tornare a quello che non mi torna, mi chiedo: ma chi pensa agli ingannati polmoni miei e altrui? Possibile che l'azienda sia responsabile per quello che ha venduto e non per le conseguenze dell'uso che ne è stato fatto, ammorbando l'aria che è bene comune?
Se un produttore di bibite vendesse bottiglie di aranciata con un lassativo dentro, dovrebbe risarcire solo me come acquirente o anche l'amico a cui, inconsapevolmente, ne offrirei un bicchiere?

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