La mia conoscenza della statistica non va oltre la poesia dei polli di Trilussa. Questo non esclude che sia affascinato da questa materia: mettere insieme i numeri a volte genera sorprese che costringono a ragionare in modo diverso.
Nei giorni scorsi è uscito il rapporto Aci-Istat sugli
incidenti stradali in Italia nel 2019. Gli ho dato un'occhiata, e i numeri che emergono sono interessanti.
C'è un calo generale degli incidenti, dei morti e dei feriti, e questa è una bella notizia, ma mentre rispetto al 2018 diminuiscono i pedoni morti, aumentano le vittime tra i ciclisti (ben il 15,5% in più) e tra i motociclisti (+ 1,6%). Le cause dell'aumento dei morti tra i ciclisti, secondo l'Istat, potrebbero essere dovute all'aumento degli spostamenti in bici (+25%) e delle vendite di bici (+ 7%).
Con tutto il rispetto verso chi le statistiche le fa di mestiere, mi è rimasto qualche dubbio, e allora ho ripreso un po' di dati e ho fatto i miei calcoli.
Per prima cosa, ho tolto le vittime di incidenti stradali in autostrada dal totale, visto che è molto improbabile che ciclisti e pedoni siano investiti lì. Con questo numero ho calcolato la percentuale delle vittime a piedi e in bici, rispetto al totale senza vittime autostradali, per rendermi conto di quanto fosse influente.
Ho messo insieme i dati Istat che avevo dal 2007 al 2019, e, visto che un'immagine vale più di mille parole, ho fatto un grafico molto interessante e inquietante.
Nell'arco di dodici anni il numero totale delle vittime è diminuito di più di un terzo (da più di 4600 a meno di 3000), ma la percentuale di ciclisti e pedoni rispetto al totale è aumentata... e cosa vorrà dire? In più, a differenza del totale delle vittime, fortunatamente in costante calo, la percentuale dei morti a piedi e in bici è ondivago, con una tendenza alla crescita. Le auto sono sempre più corazzate e sicure per chi ci sta dentro, ma per gli altri... si salvi chi può.
In più, velocità e distrazione moltiplicano il risultato.