1. Si parla spesso di una certa “unicità” di Firenze, ma le soluzioni per la mobilità sostenibile sono ben rodate e adattabili al nostro contesto: quali città “modello” per la mobilità possono essere un riferimento per Firenze?
Da anni penso che il nostro modello di riferimento dovrebbe essere Copenhagen, un modello che dovremmo ricalcare sia in quanto alla tipologia di piste ciclabili che garantiscono sicurezza per ciclisti e per i pedoni, essendo laddove gli spazi lo consentono, davvero ampie e non promiscue con i marciapiedi, sia per gli stalli che , per gran parte, sono sicuri ed al coperto, sia evidentemente per la cultura sociale improntata sulla sostenibilità.
2. Pianificazione, promozione ed educazione: quali misure pensa possano incoraggiare le persone ad usare la bici per spostamenti quotidiani di scala urbana?
Nel mio programma ho proposto il progetto del Passaporto del cittadino virtuoso che va a premiare chi si sposta senza inquinare incentivandolo
Conosce il nostro progetto della Bicipolitana?
Sì perché ho collaborato a tale progetto negli anni precedenti e ne sono stata una grande sostenitrice
3. Da anni FIAB Firenze Ciclabile chiede l’istituzione di un “ufficio bici” interno all’amministrazione comunale. Se concorda, quale ruolo gli darebbe e quali dovrebbero essere le sue funzioni?
Sono assolutamente d’accordo e penso che un ruolo chiave di tale ufficio dovrebbe essere il monitoraggio dei punti critici a livello di mobilità e di carenza di piste ciclabili, quindi un aggiornamento nel tempo che porti ad implementare la bicipolitana e che nel contempo si faccia promotore di iniziative per la cittadinanza a partire già dai bimbi piccoli e dalle loro famiglie.
4. Pensa che sia utile utilizzare in maniera estensiva strumenti come il senso unico eccetto bici, la colorazione degli attraversamenti ciclabili, le case avanzate e le strade scolastiche?
Si
5. Servizio di bike-sharing: ritiene che debba essere ridimensionato, ampliato, migliorato?
Dovrebbe essere gratuito per tutti
6. L’8 e 9 giugno si voterà nei fatti anche la guida della Città Metropolitana: secondo lei, quale dovrà essere il ruolo di questo ente nello sviluppo della mobilità attiva?
Una visione metropolitana di viabilità ciclabile che renda possibile gli spostamenti in bici anche per e da i comuni limitrofi.