1. Si parla spesso di una certa “unicità” di Firenze, ma le soluzioni per la mobilità sostenibile sono ben rodate e adattabili al nostro contesto: quali città “modello” per la mobilità possono essere un riferimento per Firenze?
Ogni città ha le sue peculiari specificità che non possono essere usate come però come alibi per rallentare lo sviluppo della ciclabilità e questo vale anche per Firenze. Ormai tanti sono i modelli disponibili, non più limitati alle città del nord europa: recentemente anche la Spagna ha fatto numerosi investimenti anche in città di grande valore storico architettonico come Barcellona e Siviglia, scoprendo che la ciclabilità è un valore aggiunto per la vivibilità delle città soprattutto di quelle “complesse”, liberando spazi occupati dalle macchine a favore di tutta la cittadinanza.
2. Pianificazione, promozione ed educazione: quali misure pensa possano incoraggiare le persone ad usare la bici per spostamenti quotidiani di scala urbana? Conosce il nostro progetto della Bicipolitana?
Da Presidente della Commissione Urbanistica e Infrastrutture del Comune di Firenze nell'ultimo quinquiennio, come iscritto FIAB e non ultimo come ciclista che utilizza la bici e il monopattino per i movimenti quotidiani, conosco bene il progetto della bicipolitana e lo ho sempre sostenuto anche all'interno della pianificazione urbanistica: nel recente Piano Operativo ho presentato anche emendamenti per sostenere le richieste relative all'implementazione di ulteriori percorsi aggiuntivi alla bicipolitana (come via Giuliani, Via Doni, Via Sestese). Ho condiviso con FIAB la necessità di realizzare la segnaletica verticale-orizzontale del'intera bicipolitana per guidare gli utenti nell'utilizzo della rete promuovendo una sua implementazione anche sulle ap di infomobilità come IF. Con diverse mozioni ho portato molti temi connessi alla mobilità sostenibile, dall'installazione dei contabici, alla promozione delle strade scolastiche, dei piedibus e dei bicibus (proposta inserita anche nel programma della candidata a sindaca Sara Funaro) fino ad arrivare all'adesione del progetto Firenze30 (risoluzione a sostegno del progetto Firenze 30), la vera sfida per rendere la nostra città a misura di pedone e ciclista.
Verso una mobilità sostenibile per una città a misura di bicicletta
3. Da anni FIAB Firenze Ciclabile chiede l’istituzione di un “ufficio bici” interno all’amministrazione comunale. Se concorda, quale ruolo gli darebbe e quali dovrebbero essere le sue funzioni?
Concordo pienamente, è necessario affiancare l'ufficio tecnico che si occupa di realizzare/manutenere la rete ciclabile con uno ufficio in grado di sviluppare, in coordinamento con l'assessorato competente, azioni di comunicazione e promozione dei mezzi sostenibili oltre a fornire supporto tecnico-amministrativo agli uffici nella redazione dei progetti inerenti la ciclabilità. L'Uffico Bici divrebbe essere poi interpellato per un parere consultivo ogni volta che un progetto ha ad oggetto nuove piste o inteferisce con quelle esistenti.
4. Pensa che sia utile utilizzare in maniera estensiva strumenti come il senso unico eccetto bici, la colorazione degli attraversamenti ciclabili, le case avanzate e le strade scolastiche?
Assolutamente si, anche queste richieste sono state oggetto di una specifica mozione approvata dal Consiglio Comunale e anche di un appello rivolto al Parlamento per stoppare la sciagurata modifica del Codice della Strada voluta dal Ministro Salvini (
stop modifiche al codice della strada)
5. Servizio di bike-sharing: ritiene che debba essere ridimensionato, ampliato, migliorato?
Il servizio di bike sharing ha visto un notevole sviluppo nel corso degli ultimi anni, creando una vera alternativa in sharing all'uso privato dei mezzi. Un servizio non solo rivolto agli utilizzatori occasionali della città, come ai turisti, ma anche ai cittadini vista la comodità di non dover trovare un ricoveroi sicuro. A mio avviso va comunque incentivato anche l'uso dei mezzi privati con l'implementazione delle bike-box e delle velostazioni presso le fermate ferroviarie oltre che presso i principali parcheggi di scambio modale con la tramvia
6. L’8 e 9 giugno si voterà nei fatti anche la guida della Città Metropolitana: secondo lei, quale dovrà essere il ruolo di questo ente nello sviluppo della mobilità attiva?
La Città Metropolitana ha svolto un ruolo fondamentale nella redazione del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) che ha tracciato la visione della mobilità in tutta l'area metrolipolitana, basata su una rete forte del trasporto pubblico locale (con lo sviluppo della rete tramviaria e del sistema ferroviario metropolitano di superficie) e della rete ciclabile anche come elemnto propedeutico all'entrata in funzione dello scudo verde, con l'obiettivo di rendere meno inquinata, più sicura e meno congestionata la città di Firenze. Starà alla Città Metropolitana e ai singoli Comuni monitorare e assicurare la realizzazione di questo importante progetto.