Lettera aperta al Comandante Bartolini

Il 25 febbraio abbiamo inviato una lettera aperta al Comandante della Polizia Municipale, Alessandro Bartolini. Attendiamo ancora risposta, ma nel frattempo pubblichiamo il nostro angoscioso quesito: come mai a Firenze abbiamo strade pedonalizzate ma ci si rifiuta pervicacemente di renderle transitabili alle bici in tutte e due i sensi? Per chi non lo sapesse: le aree pedonali, secondo il codice della strada, sono transitabili in bici, cioè in realtà "ciclo-pedonali". Ma a Firenze, per motivi ignoti, solo in un senso: insomma qui da noi, oltre alle tante creazioni, invenzioni e scoperte del Rinascimento, abbiamo la paternità unica al mondo di zone pedonali a senso unico.

Certi che il Comandante Bartolini  con la sua risposta fugherà ogni dubbio e ci convincerà finalmente che va tutto bene, segnaliamo a chi fosse interessato alla cosa (per es. la prassi europea e di alcune città italiane, aspetti normativi etc) che può leggersi proficuamente un paio di altri articoli sul nostro sito:

sensi unici: ma le bici no?

sensi unici, corsie Ataf ... e le bici?

Ecco qui di seguito la nostra lettera:


Oggetto: sensi unici "eccetto bici" - al Comandante Bartolini
A: direz.pol.municipale@comune.fi.it
Data: Mercoledì 25 febbraio 2009, 12:27

Al Comandante Bartolini
LETTERA APERTA


Egregio Comandante,
ci giunge notizia che in un Suo recente incontro con altri amici ciclisti Lei si sia detto del tutto contrario all'introduzione anche a Firenze delle strade a senso unico con transito bidirezionale per biciclette ("sensi unici eccetto bici"), ormai diffusissime in tutta Europa, più evoluta nell'incentivazione della mobilità ciclistica. Ci pare di capire che la sua contrarietà si estenda addirittura alle strade pedonalizzate (come per esempio Via de' Pilastri o via Ricasoli).

Siamo rimasti piuttosto stupiti, pensavamo che finalmente la cosa fosse superata, essendo già stata realizzata positivamente in altre città italiane.

Ci farebbe piacere avere da Lei le motivazioni specifiche di questa persistente opposizione: si tratta di problemi normativi (e in tal caso quali)? O di "sicurezza"? O forse di "fluidità del traffico"? O altri ancora che superano la nostra immaginazione?

Una sua risposta motivata ed esauriente potrebbe sgombrare il campo dai forti dubbi che attanagliano i nostri 300 soci e i circa 25-30.000 fiorentini che virtuosamente si muovono ogni giorno in bicicletta, ma che si sentono assai poco tutelati e anzi spesso tartassati. Forse leggendo la Sua risposta a tutti loro, altrettanto aperta, essi si convinceranno che va bene così.

In attesa di un Suo riscontro La saluto cordialmente

Valerio Parigi
aderente FIAB - www.firenzeinbici.net

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