venerdì 8 giugno 2007

"Come mai la nuova strada prevista a Varlungo non prevede la pista ciclabile?" La domanda arriva dall'associazione FirenzeInBici ONLUS e dal "Coordinamento per la tutela del territorio della Mensola e delle colline di Settignano". La strada oggetto delle preoccupazioni degli ambientalisti è il prolungamento del viadotto di Varlungo che, sottoattraversando la ferrovia, si dovrebbe congiungere a via Spadaro.
 
"La legge 366 del 1998 - ricorda il presidente di FirenzeInBici, Gianni Lopes Pegna -  impone che tutte le strade di nuova costruzione siano dotate di pista ciclabile, ad eccezione di autostrade e superstrade. E' una norma improntata al buon senso, poichè realizzare la pista ciclabile contestualmente alla costruzione della strada costa molto meno che farla in un secondo tempo. Riteniamo che non siano accettabili deroghe a quanto previsto dalla normativa; soprattutto se il Comune desidera dare prova di voler veramente incentivare la mobilità sotenibile."
 
"La pista ciclabile lungo la nuova strada sarebbe indispensabile per collegare la pista ciclabile lungo l'Arno a quella già esistente in via O.Spadaro - aggiunge Mario Andreini del Coordinamento Mensola  - In tal modo non solo si realizzerebbe un collegamento protetto di grande utilità ai cittadini, ma si getterebbero le basi per una rete di accesso eco-compatbile alle aree di interesse naturalistico del Mensola e degli argini dell'Arno.


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