Pur condividendo la necessità di migliorare l'accessibilità al parco delle Cascine, riteniamo che la soluzione ciclabile adottata non abbia caratteristiche adeguate, considerando come proprio da via delle Cascine è previsto il passaggio di una linea della Bicipolitana (dall'ospedale di Careggi all'ospedale Torregalli); bisognerà armonizzare un percorso sicuro e attrattivo con il tracciato che verrà presto realizzato proprio nei pressi di quell'area facilitando l'attraversamento di piazza Puccini.
- Presso il ponte del Barco, di recente costruzione, il progetto attualmente proposto non offre soluzioni ai ciclisti costringendoli a percorrere il tratto pericolosamente sulla carreggiata stradale o tramite infrastrutture pedonali inadatte. Occorrerà trovare un passaggio lineare e armonioso per la linea gialla (dalla Nuovo Pignone a San Bartolo a Cintoia) anch'essa in progetto nello stesso punto, per consentire l'attraversamento del Mugnone e della nuova linea tramviaria.
A questo scopo l'associazione ha avviato un confronto con l'amministrazione comunale, che ha già avviato una fase di revisione del progetto. In tale incontro abbiamo ad esempio potuto verificare come l'intersezione su viale Fratelli Rosselli sia già stata oggetto di modifiche con significativi passi avanti. Abbiamo comunque ribadito l’importanza della pianificazione di adeguati tempi semaforici, affinché questi non risultino punitivi per pedoni e ciclisti. Altri punti, invece, necessitano di ulteriori migliorie: ci siamo confrontati su criteri progettuali più generali come raggi di curvatura, pavimentazioni, linearità dei percorsi e integrazione con il più ampio sistema della Bicipolitana in generale.
FIAB Firenze Ciclabile, con il suo gruppo tecnico, monitorerà i prossimi avanzamenti progettuali con l'obiettivo di garantire che la futura mobilità ciclistica cittadina sia pianificata in maniera integrata. Vigileremo al fine di evitare gli errori del passato visti ad esempio nelle linee per Scandicci e Careggi, dove progetti per il trasporto pubblico si sono trasformati in “nemici” della mobilità ciclistica e pedonale, perdendo così un'occasione per riprogettare lo spazio urbano a favore di tutti coloro che effettivamente ne fanno uso.